mercoledì 30 dicembre 2009

Una (vera) favola di Natale

Nella Prima Guerra Mondiale nei pressi di Ypres in Belgio avvenne ciò che è ricordato come “La tregua di Natale“. Se qualcuno la raccontasse sarebbe quasi preso per un patetico atto di storiaccia in tipico stile “Studio Aperto”.
…e invece è tutto vero.
Ypres. Belgio. Anno Domini 1914. Inverno. Neve. Gelo. Solitudine. Immersi dentro le trincee truppe del Regno Unito. E di rimpetto, oltre, oltre la Terra di Nessuno……loro. L’Esercito Imperiale Tedesco. L’Esercito del Kaiser.
Fra le due linee nemiche vi è La Terra di Nessuno. Un vuoto politico, a tratti un nulla addirittura storico. Geograficamente una linea disegnata su una carta bellica.
Il nemico è dietro questa terra. La Terra di Nessuno, non è un confine, è come uno stato, soltanto non ci vive nessuno. Nessuno è presente li. Perchè in questo stato, ci sono solo i corpi dei commilitoni. Caduti. Morti. Freddi. Esposti. Posti… così sotto il cielo. Esposti al vento, alla pioggia, alle neve. Ai fischi delle pallottole.
Il tempo in questa terra di nessuno non passa mai. È cristallizzato: nasconditi, mira, spara, all’assalto, nasconditi…
Talvolta qualcuno cade. Viene colpito. Si spegne. A volte gradualmente, con rantoli. I più fortunati muoiono a colpo ricevuto.
Si è talmente immischiati in questa terra che ti entra dentro. Dagli occhi. Dalle orecchie. Nelle facce. Si è sporchi. Ci si sporca facilmente il 24 dicembre anno Domini 1914.
Qualcuno fa: “…manca poco a Natale”. Ed effettivamente mancava poco a Natale. Un pensiero del genere, il Natale, ti ribolle il sangue al pensiero, qui ne La Terra di Nessuno. Ti senti gridare l’anima al pensiero che si possa parlare di Natale accanto ai tuoi amici morti, ti vien voglia di bestemmiare contro Iddio, altro che Natale!
Un canto.
Da dove viene. Da… di la, di la, verso quella parte. In quella trincea di crucchi. I crucchi sono dei pazzi: hanno addobbato la trincea e intonano delle canzoni natalizie. Ovviamente in tedesco. È strano sentire una canzone di Natale qui… qualcuno allora risponde. Una canzone di Natale, ma in inglese. Da questa parte.
Un cartello dalla parte dei crucchi. C’è scritto??
…Merry Christmas…
Crucchi maledetti figli di bastardi! Ci sfottono! ..e allora sfottiamogli anche noi. Un cartello.
…Froehliche Weihnachten…
Silenzio. Un grido. Un crucco è nella terra di nessuno. A braccia spalancate. Parallele al terreno. Sembra un crocifisso che cammina. Sporco. Con quell’elmo strano. Ridicolo.
È nella Terra di Nessuno. È dietro il filo spinato. Fra i corpi freddi dei commilitoni caduti. Sia del Regno Unito, che dei Tedeschi. Ha la faccia serena. Dice qualcosa. Fa segno di avvicinarsi al filo spinato. Che separa il di qua dal di la.
Uno dell’esercito inglese si alza dalla trincea. È in piedi assieme a lui. Difronte. Nessuno vede chi dei due incomincia prima. Ma si stanno … stringendo le mani …
Altri soldati si alzano. Si alzano dalla trincea. Arrivano alla linea di un confine di stati che ancora non esistono. Si stringono le mani. Saluti di Natale in entrambe le lingue.
Non sanno cosa fare in mezzo a i corpi dei caduti. In mezzo alle due trincee. Ed ormai sono in piedi. Pian piano. Delicatamente. Vengono sepolti i corpi dei commilitoni.
Recitano un salmo. Salmo 23.
Poi il miracolo.
Il miracolo! Una cosa talmente impensabile da esser un colpo alla coscienza. Avviene uno scandalo. Un pallone.
Si mettono a giocare a calcio.
E in quella notte. La notte di Natale. Mentre il mondo era in guerra. Lì a Ypres, si festeggia la nascita. La nascita della vita.
E nessuno vuole rincominciare le ostilità. Sottufficiali e ufficiali stringono le mani dei corrispettivi dell’altro esercito.
La voglia di smettere di fare la guerra è tale, che ad Ypres, le ostilità riprenderanno solo il 1 gennaio 1915. Sono passati 7 giorni.
In seguito, ad ogni Natale per tutta la durata della Guerra, verrà ordinato un bombardamento aereo su tutte le linee. I pezzi grossi dei rispettivi eserciti hanno paura che riaccada la poesia che osannò la voglia di pace e felicità.
Era il 24 dicembre 1914. Era la Prima Guerra Mondiale.

C'è chi dice che nacque lì il "terzo tempo".

1 commento:

Leonida ha detto...

Nacque da lì il terzo tempo, così dice la leggenda...
La storia vera, forse per non turbare le nostre coscienze illuminate dalla bellissima favola, ci dice invece che i soldati che parteciparano a questo strano "incontro" furono poi fucilati per "connivenza con il nemico", e la Guerra, anzi "l'inutile massacro", per usare le parole di Papa Benedetto XV, continuò a mietere vittime innocenti fino al novembre del 1918, cioè poco più di 3 anni e 10 mesi dopo la vicenda narrata.
In compenso "l'esempio" dato dagli alti comandi Inglese e Tedesco ai propri soldati fu assolutamente efficace, infatti non si hanno altre notizie di "tregue natalizie" di quella sorta, e la località di Ypres divenne tristemente famosa per altro...